
Il rugby, che sport meraviglioso! Mischie, mete, corse a perdifiato e quella palla strana che rimbalza in modo imprevedibile… Tito sogna di diventare un grande giocatore, ma ha un problema: gli manca il fisico, secco e leggerino com’è. E poi quello che sa fare meglio è ballare, gli riesce proprio naturale… ma non si è mai visto un giocatore di rugby che balla! Quando finalmente l’allenatore lo metterà in campo non sarà per nulla facile, povero Tito; ma ad un certo punto dagli altoparlanti dello stadio partirà un rock and roll, e i piedi decolleranno da soli…
Una partita in ballo è la storia che ha vinto il premio Narrare la Parità, organizzato dall’associazione Woman to Be: nella sua battaglia agli stereotipi di genere attraverso gli anni (è alla quarta edizione), è la prima volta che il racconto vincitore abbia per protagonista un bambino e un autore (nonché un illustratore) maschile. Il libro racconta con efficacia e leggerezza quanto ciò che possiamo e desideriamo fare non dipenda necessariamente da caratteristiche fisiche o attitudini prestabilite dal genere o dal costume. Ci racconta dell’importanza dei desideri, di come sia bello e giusto poter scegliere chi e cosa essere, fin da bambini. Parla di rugby e del senso del ballo, ma ovviamente non sono i protagonisti principali della storia.
Il dinoccolato Tito si muove tra il verde del campo da rugby e il viola dei sogni musicali dinoccolato e simpatico: le illustrazioni di Francesco Fagnani (Premio Andersen 2001) raccontano personaggi dalle espressioni irresistibili, scene di gioco esilaranti, e un protagonista dalle lentiggini e dagli occhioni che descrivono tutte le sue emozioni – entusiasmo, paura, soddisfazione…
Insomma, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a ballare!
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